I lavori sono finalmente iniziati. Tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo apriremo un nuovo centro che offrirà ascolto alle famiglie, sostegno e cura per i bambini e le donne che hanno bisogno. Non solo per chi vive in comunità. Il progetto nasce da un ampliamento di Casa del Sole partecipato dalla Fondazione Bnl e dal premio nazionale vinto al concorso More Than Pink come miglior progetto rivolto alla salvaguardia e al benessere di donne in difficoltà.
Il progetto “Cuore di mamma” che abbiamo presentato è stato premiato con un assegno di 30.000 euro che consentirà di iniziare un nuovo progetto rivolto alle mamme.
“Cuore di mamma” nasce a completare un sistema di intervento e sostegno dedicato a madri con bambino in situazioni di grave difficoltà attraverso una presa in carico completa della donna e dei suoi figli, dalla fase acuta del bisogno al momento dell’accompagnamento all’autonomia, passando per l’accoglienza e la cura.
Realizzato nel corso degli anni da organizzazioni diverse del terzo settore che operano nella Regione Sardegna e collaborano con la Fondazione Domus de Luna, il sistema si rivolge a Mamme con Bambino che si trovano in grave difficoltà. Siano donne migranti appena sbarcate, senza riferimenti e in grande debolezza, siano residenti nel territorio con storie di violenza famigliare, problemi legati a dipendenze, fragilità psichica e fisica: tutte queste madri, che hanno necessità si assistenza, cura e sostegno, sono potenziali beneficiari della rete di attività e soluzioni che si intende rafforzare con Cuore di Mamma. Partendo da quello che esiste e che funziona bene.
Innanzitutto, risponde alla crescente e continua richiesta di accoglienza e cura per minori e giovani mamme in situazione di grave disagio. Cercando di mantenere alto lo standard dell’intervento di Domus de Luna ed evitando di pregiudicare i percorsi in atto con i nuovi ingressi, sempre meno programmabili, soprattutto in presenza di donne con piccoli approdate direttamente con sbarco. Cuore di Mamma permetterebbe di creare un filtro, di avere un piccolo Pronto Intervento separato ma vicino alle comunità, dove accogliere per 30-60 giorni e successivamente indirizzare la mamma e i piccoli al servizio e/o alla struttura più idonea per loro. In questo senso, il legame stretto con la Federazione di Comunità Sarde, Isperantzia Onlus, permette un ventaglio immediato di opzioni tra cui scegliere il dopo, in funzione del bisogno. Mentre la collaborazione con le associazioni di auto aiuto costituite da “immigrati anziani” è condizione fondamentale del successo del primo intervento, di tutto quanto predisposto soprattutto in termini di risposta primaria nella logica del qui e ora. Nel servizio di pronto intervento sono assicurate le seguenti prestazioni:
-
organizzazione degli inserimenti programmati e soprattutto delle pronte
emergenze;
-
gestione del pronto intervento in modo da assicurare il benessere dei
bambini e delle mamme;
-
sostegno e screening sanitario, soprattutto per le mamme e per i
piccoli che arrivano da una lunga e faticosa
migrazione;
-
tutela e assistenza legale alle donne e ai minori accolti, anche per le
esigenze legate ai documenti e ai permessi
di soggiorno;
-
ascolto e sostegno psicologico individuale e del nucleo, anche
allargato alle altre figure di riferimento;
-
sostegno alla mamma nella cura quotidiana dei propri figli;
-
avvio di percorsi individuali finalizzati all’accompagnamento alla vita
autonoma con particolare attenzione alla
ricerca della casa e del lavoro. Sempre con
lo stesso progetto e nella stessa struttura,
si intende concentrare le attività di
ascolto, incontro e
Cura Psicoterapeutica e Neuropsichiatrica
oggi presenti in tre diversi centri del territorio
e dedicati alle mamme e ai loro piccoli.
Infine, un terzo obiettivo che il progetto
si prefigge di raggiungere nella sua
attuazione è sempre legato a scelte di
razionalizzazione e valorizzazione delle
risorse che si possono mettere in campo e
consiste nel riservare uno spazio dedicato
alla creazione di un
Piccolo Magazzino
di vestiario, attrezzature e piccolo arredo
dedicato alla prima infanzia. La prossimità
con la Casa del Sole permetterà di usare i
beni raccolti in dono sia per le madri con
figlio accolte nella vicina comunità sia per
coloro che sono pronte a sperimentarsi in
progetti di autonomia. A questo proposito,
la collaborazione con La Locanda dei Buoni e
Cattivi costituisce una via privilegiata al
domani. In modo particolare da quando
l’esperienza di disponibilità si è ampliata
in una rete di operatori del settore
ristorativo ed alberghiero che intorno alla
Cooperativa dei Buoni e Cattivi ha fatto la
differenza nel futuro di molte di queste
donne in cerca di una nuova indipendenza.
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Nel programma dell’intervento è previsto
naturalmente sia quanto necessario in
termini di assistenza e cura individuale
della madre e dei figli, sia un
affiancamento della madre nello sviluppo
delle funzioni genitoriali e nel recupero
della propria autonomia per l’avvio di un
nuovo progetto di vita.
Per poter realizzare il progetto abbiamo il
bisogno dell’aiuto di tutti, anche de tuo.
Contribuisci subito, aiuta le mamme in
difficoltà!