
Negli ultimi tre anni abbiamo operato in più di 20
scuole sparse per tutta la Sardegna, siamo stati con
circa 3000 ragazzi a cantare, ballare e suonare e
parlare con loro di cose importanti e meno importanti, a
condividere esperienze importanti e a fare gruppo, a
supportare chi e' più debole e a indirizzare le energie
di chi è più forte.
Abbiamo unito le scuole con le comunità per minori, con
il carcere minorile, con il campo rom e con le tende di
L'Aquila.
E il ministero? E la Scuola (metto la maiuscola)?
Abbiamo partecipato ad un bando nazionale. Su centinaia
di domande il nostro intervento e' risultato il 12° in
graduatoria.
Peccato che passassero solo i primi dieci in tutta
italia.
Peccato che nei primi dieci ci fossero solo progetti
promossi da enti pubblici.
Abbiamo pagato per avere aperte le aule, pagato i
bidelli per le pulizie, detto no ad insegnanti che
volevano soldi per stare con i loro ragazzi - ma non
solo con loro, qui ce ne sono altri...
E pagheremo anche quest'anno!
Grazie a chi è stato vicino a Domus de Luna, a tante
persone e imprese sensibili, a pochi enti pubblici
altrettanto sensibili (la provincia di Cagliari, la
città di Cagliari, i comuni di Quartu Sant'Elena e di
Guspini, forse quello di Olbia - stiamo aspettando...).
Grazie a chi ha dato il proprio tempo e a chi ci ha
donato i soldi, per fare quello che facciamo. Grazie ai
presidi, ai professori, al personale non docente che ci
crede ancora, che son diventati quasi dei missionari. E
grazie soprattutto alla fondazione Vodafone Italia che
ha deciso di investire con Domus de Luna sui nostri
ragazzi.
Noi andiamo avanti lo stesso.
Al ministero facciano un pò come credono... Noi siamo
nelle scuole, siamo con i ragazzi.
Tavole rotonde, annunci e numeri sparati un pò a caso
non ci interessano.
Scuola, Miur: bullismo in 3 istituti su 4, ma se ne
parla poco
Roma, 13 ottobre (Apcom) - Episodi di bullismo verbale,
frequenti e sporadici, sono ormai diffusi in tre scuole
su quattro (nel 76,5% dei casi) e quelli di violenza
fisica in quasi due istituti su tre (nel 62,8%): sono
dati 'pesanti' quelli resi noti questa mattina al Miur
in occasione della divulgazione del concorso 'Io dico no
alla violenza' e della celebrazione dell''VIII Giornata
europea dei genitori e della scuola' nell'ambito della I
Settimana contro la violenza. Numeri purtroppo in
costante crescita e che hanno dato impulso alla
istituzione del protocollo d'intesa, firmato oggi, tra
il dicastero dell'Istruzione, attraverso il ministro
Mariastella Gelmini, ed il dipartimento per le Pari
Opportunità, rappresentato dal ministro Mara Carfagna.
Dai numeri presentati oggi sullo stato dell'arte del
bullismo in Italia, derivanti da un monitoraggio
nazionale, risulta che nell'87,4% dei casi i danni
contro il patrimonio, prodotti dalla violenza gratuita
di ragazzi frequentanti scuole di ogni ordine e grado,
hanno cagionato ostacoli alle normali azioni quotidiane
in forma solo lieve o media. Episodi che però esistono,
ma che nella gran parte dei casi non arriverebbero ad
essere pubblicizzati dai media. Mentre solo il 7,4%
farebbe 'notizia' perché di entità più grave.
Viale Trastevere ha fatto anche sapere che negli ultimi
12 mesi al Miur "sono arrivate per conoscenza, dalla
Prefetture e dai genitori, 302 segnalazioni di denunce
per casi di bullismo avvenuti nelle scuole. Questo
numero - commentano dal ministero - è solo una
piccolissima parte, quella visibile e denunciata, di un
iceberg che coinvolge ogni giorno centinaia di ragazze e
ragazzi".
Il fenomeno percepito dall'opinione pubblica sarebbe
quindi ben al di sotto della sua reale ed attuale
consistenza: tanto che i genitori, che hanno un contatto
con la scuola sicuramente più diretto e spesso, nel caso
di quella dell'obbligo, anche quotidiano, percepiscono
il bullismo come un malcostume dei nostri giorni
sicuramente "in crescita": tanto che, fa sapere il
ministero, le famiglie hanno ormai la percezione " che
si diventi bulli sempre più precocemente e che per
contrastare questi fenomeni sia essenziale coinvolgere
le famiglie e attivare spazi di ascolto".
La scuola italiana non starebbe però a guardare. Sempre
in base allo studio ministeriale risulta, infatti, che
quasi tutti gli istituti negli ultimi 3 anni hanno
adottato iniziative a favore di un clima più rispettoso
tra gli studenti ed in generale con il prossimo: "tali
iniziative, all'interno delle quali sono presenti
moltissime 'buone pratiche' - spiega il Miur - si
dividono in tre categorie: assistenza, che consiste
nell'arginare i danni, comprendere il disagio ed
adottare iniziative adeguate; prevenzione del disagio e
del bullismo; promozione delle energie proattive".